lunedì 9 febbraio 2009

L'Araldica


L'araldica è la scienza del blasone, cioè lo studio degli stemmi (detti anche armi, donde il sinonimo "Aspilogia"). In altre parole è quel settore del sapere che ha lo scopo di individuare, riconoscere, descrivere e catalogare gli elementi grafici utilizzati, nel loro insieme, per identificare in modo certo una persona, una famiglia, un gruppo di persone o una istituzione.

Non rientrano tra gli oggetti di studio dell'araldica le bandiere ed i loghi o marchi di natura commerciale o industriale: le prime perché ad esse l'araldica fornisce solo la giustificazione storica e la base concettuale di costruzione, ma poi le abbandona al momento in cui esse vengono rigidamente regolamentate da leggi e decreti che riguardano la loro esatta riproduzione e dimensione; i secondi perché si tratta di espressioni grafiche assolutamente rigide, immutabili e "congelate" nell'unica forma ammessa.

Per chiarire meglio il concetto basti pensare, nel primo caso, alle discussioni sorte al momento della definizione delle esatte tonalità di colore della bandiera italiana, mentre in araldica il termine "verde" indica genericamente qualunque tono di colore che rientri nella definizione di "verde", escludendo quindi il "verde oliva" o il "verde marcio" ma senza specificare il codice Pantone da utilizzare.

Nel secondo caso si immagini a cosa succederebbe se un grafico che non lo conosce dovesse riprodurre il logo della Coca Cola basandosi esclusivamente su una descrizione orale ridotta all'essenziale; il suo disegno sarebbe scambiato per una volgare imitazione e sicuramente scartato dall'insieme dei segni grafici impiegabili per identificare la ditta.
L'araldica invece vuole dare la possibilità a qualunque disegnatore, quale che sia il suo stile o l'epoca e il luogo in cui vive, di produrre un oggetto grafico – il cosiddetto "stemma" – che contenga tutte le informazioni essenziali per corrispondere senza alcun errore alla stringata descrizione dello stemma – definita "blasone". Se il disegno è stato fatto secondo le regole araldiche, chiunque conosca tali regole è in grado di ricostruire la esatta descrizione semplicemente guardando il disegno.

L'araldica si è sviluppata nel Medio Evo in tutta l'Europa come un sistema coerente di identificazione non solo delle persone, ma anche delle linee di diacendenza (in quanto il blasone poteva essere trasmesso in eredità ed esprimere il grado di parentela), il che la rende malgrado tutto un sistema unico nel suo tempo.

Apparsa nel XII secolo con la nascita dei tornei ed utilizzata dai membri dell'aristocrazia o nobiltà e del clero, si diffuse a poco a poco in tutta la società occidentale.

La Blasonatura


Se lo scudo accompagnato dai suoi ornamenti, è la rappresentazione grafica dello stemma, la blasonatura ne è la rappresentazione verbale.

Nata dalla pratica dei tornei, dagli araldi (che daranno il loro nome all'araldica) e dalla necessità di costituire degli annuari affidabili (gli stemmari) con la doppia funzione di raccolta di identità e di deposito di elementi esclusivi, in un'epoca in cui l'illustrazione, soprattutto a colori, è una impresa di grande impegno, la blasonatura si sviluppa in un vero linguaggio, con vocabolario e sintassi, sorprendente per rigore e precisione, che permette di descrivere rapidamente e senza ambiguità i blasoni più complessi.

Poiché l'identificazione araldica si è limitata per molto tempo ai soli elementi rappresentati sullo scudo, la blasonatura si riduce spesso a descrivere solo questo. Gli ornamenti sono diventati importanti solo più tardi, e la blasonatura completa ha avuto il compito di integrarli.

Questa impostazione concettuale deriva dalla origine stessa dell'araldica, il cui nome deriva evidentemente da "araldo", cioè da colui che aveva il compito di riconoscere a distanza i cavalieri coperti da armature metalliche, che nascondevano anche il viso, basandosi esclusivamente sui colori e sui disegni presenti sul loro scudo, sulla gualdrappa dei loro cavalli o sugli stendardi che innalzavano.

La possibilità di riconoscere il sempre crescente numero dei segni distintivi individuali – i già citati "stemmi" – non poteva basarsi sulla disponibilità di costosi e voluminosi stemmari, ma si fondava sulla composizione e divulgazione di descrizioni che fossero costituite dal minimo numero possibile di parole pur mantenendo l'univocità di individuazione. I vari araldi si scambiavano, quindi, le descrizioni – la "blasonatura" – ricorrendo tutti ad uno stesso insieme di regole capaci di fornire loro il linguaggio comune. Questo è anche il motivo per cui l'araldica è spesso definita come l'"arte del blasone".

Nei paesi e nelle epoche in cui lo stemma ha, o ha avuto, un effettivo valore di elemento univoco di riconoscimento delle persone o delle istituzioni, la concessione di uno stemma e la stesura della relativa blasonatura sono affidate ad organi aventi valore legale e garantiti dallo stato, allo stesso modo in cui sono garantiti dallo stato i nomi e cognomi che hanno, per tutti, lo stesso valore univoco di riconoscimento. Nell'Italia attuale, ad esempio, lo stato non garantisce più il sistema araldico individuale e familiare – in quanto lo si ritenne direttamente connesso con la nobiltà che era stata abolita con la costituzione repubblicana – ma continua a garantire, con un apposito ufficio della Presidenza del Consiglio, l'araldica delle istituzioni civili e militari cui è stato concesso uno stemma.


Creazione ed evoluzione del blasone

La creazione dei blasoni benché lasciata all'iniziativa dei loro futuri possessori, si è visto fin dall'inizio, si fornì di regole più o meno stringenti, con lo scopo di rendere l'identificazione efficace: lettura resa facile dall'impiego di colori netti che spiccano gli uni sugli altri, motivi di grande dimensione dai contorni semplificati e facilmente riconoscibili, e soprattutto unicità degli stemmi (spesso non rispettata – per ignoranza più che per volontà di plagio).

Questo desiderio di identità si esprime anche nell'utilizzazione di simboli, ricordi di fatti notevoli o traduzione di tratti caratteristici legati al possessore (armi alludenti), o anche rappresentazione del patronimico, senza esitare davanti all'approssimazione, perfino il gioco di parole (armi parlanti) (cfr. a fianco il «rebus» che costituiscono le armi di La Tour du Pin, comune dell'Isère).

Ma il blasone non è statico e può evolvere in funzione:

  • di una alleanza, quando i blasoni degli alleati si riuniscono per formarne uno solo, unione codificata da regole che specificano il tipo di unione (vedi sotto «partizione») ;
  • di una eredità, che talvolta impone all'erede una modifica (una brisura) del blasone originale in funzione del grado di parentela;
  • di una distinzione onorifica accordata da un signore feudale, che dà ad un vassallo il diritto di aggiungere sul suo blasone un elemento distintivo tratto dal proprio (un aumento) ;
  • o anche scomparire ed essere rimpiazzato da un blasone di sostituzione, quando il blasone originale è stato «disonorato» da una azione poco onorevole del suo possessore … o di un antenato del possessore ! (vedere Leone, leone codardo, immaschito vilené etc.).

Stemmi di famiglie nobili del Napoletano e di Genova


Stemmi tratti da un manoscritto del 1500 circa, in Germania.
Tutti gli stemmi sono realizzati ad acquarello e tempera.

Famiglie Nobili di Napoli e di Genova. Nel manoscritto è presente anche uno stemma di Napoli,
con la blasonatura:
D'argento alla croce di rosso.

Stemma dei Sanseverino di Napoli,
quì raffigurato.

L'Araldica del Lazio nel 1540


L'araldica del Lazio nel 1540.

Da un manoscritto del 1540, siamo in possesso di Stemmi di alcuni Papi, Cardinali, Casati nobili e Famiglie gentilizie di Roma, Viterbo e del Lazio.

Tutti gli stemmi sono acquarellati e decorati a tempera, alcuni con l'applicazione di foglie d'oro zecchino e/o foglie d'argento 1000; il tutto particolarmente miniato ad opera d'arte.


Stemma di Roma, tratto dal manoscritto.

Prossimamente pubblicheremo l'elenco, in latino, di tutte le famiglie presenti.

http://araldica.gdhitaly.com


domenica 8 febbraio 2009

Ricerche Araldiche e di stemmi di famiglie



State cercando lo stemma della Vostra famiglia ?
Il servizio di ricerca è gratuito, basta inoltrare la richiesta con una semplice e-mail, indicando la famiglia ed eventualmente la zona di residenza o di origine.


Alla seguente e-mail:

araldica@gruppodamiano.com

La ricerca è gratuita, se poi desiderate lo stemma digitale inviato al Vostro indirizzo e-mail, in formato PDF o JPEG,
il costo è di 5,00 euro.
(Come esempio a sopra)

Oppure collegati al seguente sito:

www.gruppodamiano.com/araldica
http://araldica.gdhitaly.com

sabato 7 febbraio 2009

Araldica, i segreti dei simboli.

Che cos’è l’araldica

L’araldica, detta in antico Nobilissima Armorum Scientia, è la disciplina che analizza, descrive e paragona gli stemmi distintivi di comunità, di famiglie e di singoli individui. È sia una scienza che un’arte. È una scienza, in quanto studia le origini, la conformazione degli stemmi e il modo in cui descriverli (facendo uso di un codice e di un linguaggio specifico), ed è un’arte poiché delle insegne disciplina uso, forma, figure e ornamenti.